BIOLOGICO
Benvenuto al biologico! Biologico non vuol dire soltanto senza chimica o organismi geneticamente modificati. E’ un modo di coltivare all’insegna del rispetto dell’ambiente. Per offrire un futuro alla terra. Rivaluta antiche pratiche non basate sull’energia da processi industriali, così come favorisce la ricerca di nuovi processi organici, efficaci e non invasivi. I suoi pilastri sono:
- Salvaguardare le fertilità naturale dei terreni (fertilizzanti naturali, rotazioni tra le culture ecc.)
- Evitare inquinamenti
- Produrre alimenti di qualità e nutrienti
- Garantire la vita di una rete di aziende locali autosufficienti.
Molte cose sono cambiate dal primo regolamento Cee del 1991 e il nuovo del 2007, che entrava anche nel vivo dell’etichettatura dei prodotti.
Certo l’impatto sul mercato è ancora minimo: anzi in Italia il taglio dei contributi regionali ha persino fatto perdere qualche passo.
Eppure il biologico è il presente e l’avvenire. Centinaia di aziende hanno creduto in questa svolta, anche se solo lentamente sorrette dalla grande distribuzione. Gli studi hanno anche ridimensionato dubbi, come sui valori troppo alti di micotossine.
Risibile è il rischio di un eccesso di sfruttamento delle terre volte al biologico, a causa delle rese inferiori del 20/30%: proprio il carattere non industriale delle aziende e delle produzioni allontana una simile prospettiva.
Casomai rimangono aperte questioni come: l’efficienza degli autocontrolli (una sola volta l’anno, spesso) o la congruità del prezzo finale, non sempre giustificabile con la scala “artigianale” della produzione.
Esiste comunque una nuova generazione di consumatori che cerca determinati marchi e ha fiducia nella autocertificazione di singoli catene.
Nel nostro blog vogliamo parlare anche di queste cose, specie a proposito di ristorazione.
Per ora non abbiamo problemi a dirci “tifosi” del biologico e di chi – tra mille sacrifici e ricerche originali – porta avanti questo filone di coltivazione e produzione alimentare.