ZEN

Manoscritto di Eihei Dogen, monaco fondatore della scuola buddhista giapponese Zen Soto (1250 d.C.)250px-Dogen

“Tenzo Kyōkun – Istruzioni a un Cuoco Zen”, ovvero come ottenere l’illuminazione in cucina

Estratti dal libro curato per le Dehoniane dalla comunità “Vangelo&Zen”: La cucina scuola della via. Tenzo Kyokun, 1998, (ISBN 8810807995)
«Nel corso dei secoli, molti grandi maestri e patriarchi, quali Guishan Lingyou e Dongshan Shochu (antichi maestri zen ), hanno svolto la funzione di tenzo. Benché il compito sia proprio quello della preparazione dei pasti, nello spirito è diverso dal lavoro del cuoco o sguattero ordinario». (…)

«Maneggiate anche una singola foglia di verdura in modo tale che manifesti il corpo del Buddha. Ciò a sua volta permette al Buddha di manifestarsi attraverso la foglia. »

«Chi è influenzato dalla qualità di una cosa, o chi cambia il suo linguaggio o il contegno a seconda dell’aspetto o della posizione sociale della persona incontrata, non è un uomo che opera nella Via.(…) Maneggiate anche una singola foglia di verdura in modo tale che manifesti il corpo di Buddha. Ciò a sua volta permette al Buddha di manifestarsi attraverso la foglia. È un potere che non potete comprendere con la mente razionale. Opera liberamente, secondo la situazione, in modo naturalissimo. Allo stesso tempo, tale potere agisce nella nostra vita per purificare e stabilizzare le attività ed è vantaggioso per tutte le cose viventi. Finiti tutti i preparativi per il pasto, pulite a fondo, riponendo ogni cosa al proprio posto, non lasciate in giro le cose trascuratamente».

” … Esaminerò ora il lavoro svolto dal tenzo (monaco cuoco) in una giornata. Dopo il pranzo il tenzo dovrebbe andare dallo tsusu e dal kanu a prendere  il riso, le verdure e gli altri ingredienti per la colazione e il pranzo del giorno seguente. Dopo, li deve maneggiare con cura come se fossero i suoi stessi occhi. Tenyong di Baoneng disse: Usa la proprietà e i possessi della comunità con cura, come e fossero i tuoi stessi occhi.” Il tenzo dovrebbe maneggiare tutto il cibo che riceve con rispetto, come se dovesse servire per il pranzo dell’imperatore…. Non dovete lasciare agli altri il compito di lavare il riso o la preparazione delle verdure, ma dovete compierlo con le vostre mani. Concentrate tutta la vostra attenzione sul lavoro, vedendo solo quel che richiede la situazione. Non siate distratti nelle vostre attività, né tanto assorbiti da un unico aspetto da trascurare gli altri. Non lasciatevi sfuggire una goccia dell’oceano di virtù (affidando il lavoro agli altri). Nel lavare il riso, levate tutta la polvere. Nel farlo, non perdete neppure un chicco di riso. Quando esaminate il riso, guardate contemporaneamente la polvere; quando esaminate la polvere  guardate anche il riso. Osservateli entrambi con attenzione. Allora, preparerete naturalmente un pasto che contiene i sei sapori e le tre qualità… Toccando e scegliendo le verdure, impegnatevi con tutto il cuore, con una mente  pura, e senza cercare di valutarne la qualità, così come preparereste uno splendido banchetto. I molti fiumi che si fondono con l’oceano assumono il solo gusto dell’oceano… Non provate mai avversione verso gli ingredienti semplici. Come un maestro di uomini e di esseri celestiali, usate nel modo migliore qualsiasi verdura avete…”

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