Il monaco buddhista zen vietnamita Thich Nhat Hanh (1927) ha speso la sua vita a indicare antichi e nuovi terreni di “pratica” meditativa nonviolenta, consapevole, vitale, utile a sè e agli altri.
Anche l’alimentazione ha trovato un posto in questo arcobaleno di suggestioni e sfide positive. Nel suo libro “Mangiare zen” (Oscar Mondadori), con Lilian Cheung, si è dedicato a riflettere più sul “come” mangiare” che su un arido “cosa” (o cosa non) mangiare: ecco un estratto del suo approccio al tema delle diete, dell’obesità, ma anche del cibarsi in consapevolezza.
“Il senso comune ci dice che per perdere peso dobbiamo mangiare di meno e fare più esercizio fisico.. E’ più facile a dirsi che a farsi, comunque. In qualche modo restiamo bloccati: cominciamo a seguire un programma di riduzione del peso armati solo di buone intenzioni, ma quando poi non riusciamo a rispettarlo cadiamo in preda alla delusione e allo sconfronto. Diventiamo pessimisti, siamo sempre più scontenti, passiamo ore a preoccuparci per il futuro, a criticarci per il nostro stile di vita sedentario, mancando completamente di cogliere il MOMENTO PRESENTE, l’unico in cui abbiamo davvero il potere di operare un reale cambiamento nella nostra vita.
Per mettere fine alla lotta dobbiamo imparare a non lasciare che a predominare, nella nostra vita presente, siano il rimorso, la preoccupazzione o la paura. Sebbene quello della CONSAPEVOLEZZA sia un insegnamento tipico della formazione meditativa orientale, non si tratta di una qualche pratica mistica o esoterica difficile da apprendere: è un insieme di pratiche antichissime, seguito da oltre 25 secoli da persone impegnate in ogni genere di percorso di vita, in direzione della salute, del benessere, della pace e della felicità. (…) Quando mangiamo e la nostra mente è cosciente di ogni boccone, gustando il sapore e il nutrimento che ci porta, stiamo già praticando la consapevolezza: prima dobbiamo fermare la nostra mente vagabonda, per poter cominciare a impegnarla in ciò che c’è nel momento presente. Con la consapevolezza possiamo scegliere ‘come’ vivere adesso la nostra vita. Possiamo cogliere ogni attimo per ripartire. Compi piccoli passi ogni giorno, con costanza: col tempo i piccoli passi si accumuleranno. La pratica costante della consapevolezza ti farà sentire più vivo e più inserito nel flusso della vita”.
Ecco un esempio di IMPEGNO PRESO CON SE STESSI:”La mia dichiarazione di Missione per il benessere e un peso corporeo sano”:
Essendo più consapevole e facendo più attenzione alla mia salute e al benessere, perderò XXXXX chili entro il giorno YYYYY e manterrò il peso raggiunto nell’anno seguente e oltre.
TRAGUARDI INIZIALI fino al VVVVV:
– Praticherò ogni giorno un certo livello di consapevolezza, mirando a incrementarlo ogni settimana
– Camminerò ogni giorno per almeno 5mila passi (misurati con un contapassi) o per mezz’ora, e aumenterò gradualmente il percorso ogni settimana fino a raggiungere i 10mila passi o l’ora al giorno
– Comprerò più frutta e verdura
– Non comprerò bibite dolci gassate.
REVISIONE, in data ZZZZZ:
– Mi impegnerò a mantenere la consapevolezza per almeno 2 ore al giorno, mirando a incrementare la durata ogni settimana
– Camminerò almeno 10mila passi al giorno
– Eviterò i fastfood
– Non comprerò bibite dolci gassate.